Dopo l’impresa in Champions League, qualcuno prova a riabilitare la figura del tecnico: il giudizio dell’ex è durissimo
Qualcuno gli aveva già fatto il funerale, altri avevano addirittura predetto una disfatta che avrebbe compromesso del tutto la qualificazione, rendendo quasi inutile la gara di ritorno a San Siro.
Del resto il cammino del Benfica in Champions e nel campionato portoghese era un biglietto da visita da guardare quasi con terrore, sopratuttto considerando il pessimo stato di forma mostrato dall’Inter nelle ultime uscite. Il singolo punto conquistato nelle precedenti quattro gare di campionato sembrava annunciare l’ennesimo passo falso targato Simone Inzaghi. Già, perchè il tecnico era stato già additato come il principale responsabile della crisi.
L’allenatore piacentino ha invece sorpreso tutti. A beneficiarne, oltre che i giocatori – che possono ora quasi toccare con mano la semifinale nella coppa più prestigiosa – sono stati quegli stessi tifosi che lo avevano messo sulla graticola. E gli stessi dirigenti, per lo meno alcuni di essi, che sotto sotto caldeggiavano una sua sostituzione addirtittura prima della fine della stagione. Per evitare che la squadra non raggiungesse nemmeno i primi quattro posti della classifica: un traguardo che comunque l’Inter dovrà sudarsi a prescindere dal già splendido cammino europeo. Tra chi ha sempre preso le parti di Inzaghi, magari anche con qualche dichiarazione che potrebbe esser etichettata come di circostanza, c’è sicuramente Beppe Marotta. Che già qualche minuto prima della sfida del ‘Da Luz’ aveva confermato il tecnico a prescindere dall’esito del match.
“Bisogna portare rispetto per chi sta lavorando e soprattutto per chi si sta giocando obiettivi di questa importanza. L’Inter e’ ancora in corsa per la Champions e in Coppa Italia e in campionato ha comunque ancora tanto da giocarsi per raggiungere le prime posizioni“, ha esordito Sebastian Frey, ex portiere della Beneamata, ai microfoni di TAG24.it. “Inzaghi merita di lavorare con tranquillità, senza stare a pensare se sarà confermato o meno il prossimo anno alla guida dei nerazzurri“, ha concluso.
Assolutamente non banale, e affatto scontata, la presa di posizione del francese, che già in passato aveva dato ampia dimostrazione di attaccamento alla maglia dell’Inter, indossata per due anni in due distinti momenti della sua carriera. Chissà che, in un momento in cui è facile salire sul carro dei vincitori, questa voce non possa contribuire alla serenità di un ambiente che sembra sempre sul punto di esplodere alla prima (prossima) dificoltà. Anche in società si starebbe ora seriamente riflettendo sulla possibilità di dare ancora fiducia, a lungo termine, al tecnico.
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