Le intenzioni di rivoluzione in casa nerazzurra subiscono un duro colpo dopo il rifiuto messo in atto dal grande ex
Cambiare. Questa sembra la parola d’ordine, in vista del prossimo anno, tanto negli uffici di Viale della Liberazione quanto in talune componenti dell’area tecnica dell’Inter. L’altalenante cammino in campionato dell’undici di Simone Inzaghi, distante ben 21 punti dal Napoli capolista e capace di perdere ben 10 gare su ‘appena’ 28 partite disputate, sembra aver convinto la dirigenza a voltare pagina. Questo nonostante un cammino nelle Coppe che tiene ancora i nerazzurri in corsa teoricamente per altri due trofei.
A parole, proprio poco prima di Juve-Inter di Coppa Italia – una gara che i nerazzurri hano ripreso per i capelli grazie ad un rigore di Lukaku all’ultimo respiro – l’Ad Beppe Marotta avrebbe sì confermato la fiducia ‘pluriennale’ nel lavoro del tecnico piacentino. Specificando però che, in caso di mancato accesso alla prossima Champions League, i programmi della società potrebbero cambiare. Un modo nemmeno troppo velato per far capire che, se mai esistesse ancora un barlume di speranza per la riconferma di Inzaghi, questa dovrebbe comunque necessariamente passare per un piazzamento nei primi 4 posti in Serie A. Un traguardo che, considerando il trend delle ultime giornate ( i nerazzurri vngono da tre sconfitte consecutive) potrebbe non essere mpresa semplice.
Inzaghi addio, il possibile erede punta i piedi
Già al centro delle critiche dei tifosi ancor prima del filotto negativo in campionato, già virtualmente destituito a favore del ritorno di Conte, o dell’arrivo di De Zerbi o additittura, in caso di esonero a stagione in corso, rimpiazzato da Cristian Chivu, l’ex allenatore della Lazio conosce già il proprio destino.
Tra i papabili sostituti del piacentino, oltre ai suggestivi ritorni di tecnici scudettati all’ombra del Duomo e giovani rampanti che fanno faville in Premier, è spuntato anche il nome di uno che ben conosce l’ambiente nerazzurro. Un profilo caro alla tifoseria nerazzurra in quanto membro importante, in campo, dello storico Triplete del 2010. Oggi, a 13 anni di distanza, quel giocatore è diventato un tecnico di successo. Che non sbaglia un colpo.
Parliamo ovviamente di Thiago Motta, l’oriundo che, dopo aver salvato senza troppi problemi lo Spezia lo scorso anno, sta facendo benissimo in quel di Bologna. Una piazza che tra le altre cose non lo aveva accolto col dovuto entusiasmo per via del contestuale addio di Sinisa Mihajlovic, già sofferente per la terribile malattia che poi lo avrebbe strappato alla vita di lì a poco. Nonostante il piacere di essere accostato ad un top club come quello nerazzurro, l’ex centrocampista della Nazionale avrebbe però già gentilmente declinato l’invito. Thiago Motta, assicura anche il Corriere dello Sport, sta benissimo nella città emiliana. E non ha alcuna intenzione di muoversi, anzi: tutto sembra pronto per il rinnovo di contratto fino al 2025. Con buona pace della rivoluzione nerazzurra, che per essere avviata dovrà necessariamente scegliersi un altro obiettivo.