Accuse gravissime in Premier League: anche nel campionato più seguito e ricco del mondo scoppia un’incredibile bufera
Tutto il mondo, verrebbe da dire, non fosse che, in situazioni del genere, c’è sicuramente poco da scherzare. Mentre l’Italia è alle prese con uno scandalo clamoroso come quello che ha travolto la Juventus e probabilmente anche alcuni club “amici”, in Premier League sarebbe esplosa una bolla altrettanto grave.
Molte delle principali società, se non tutte, sono state infatti accusate di un reato gravissimo, che potrebbe aver conseguenze importanti sull’andamento del campionato. Anche in questo momento uno dei club più importanti d’Inghilterra, se non forse il più importante in assoluto, il Manchester City, è sotto indagine della UEFA per delle violazioni che potrebbero portare anche a sanzioni molto gravi nei prossimi anni. In pochi però, o nessuno, poteva aspettarsi che anche la ligia Premier League “copiasse” gli italiani in uno degli aspetti meno nobili del nostro calcio: il pagamento delle tasse. Chi pensava infatti che solo i nostri club fossero in ritardo con determinate scadenze, evidentemente sarà costretto a ricredersi.
Tasse non pagate: scandalo in Inghilterra
Il fatto è questo: i club di Premier League sono stati accusati in questi giorni di aver “risparmiato” (evaso) più di 250 milioni di sterline, ossia circa 280 milioni di euro. Tasse che avrebbero dovuto essere versate per un periodo di tre anni, secondo quanto riferito dalla BBC.
Il tutto grazie a una particolare “manovra” che non appare limpidissima, almeno agli occhi dei semplici cittadini. Secondo quanto riferito, il risparmio sarebbe stato reso possibile dalla doppia rappresentanza. In pratica, in Inghilterra gli agenti dei calciatori possono rappresentare anche i club degli stessi giocatori, dietro un pagamento che non è soggetto alla tassazione consueta prevista dalla legge. Non si conoscono ancora i nomi dei club coinvolti, ma sembra che potrebbero aver beneficiato di questa legge i due Manchester, l’Arsenal e il Chelsea.
Il problema è che tale pratica sarebbe in teoria vietata dalle regole per agenti della FA. E può essere scavalcata solo attraverso un accordo firmato da agente, club e calciatore. Visto che l’accordo, spesso, conviene a tutte le parti in causa, questa soluzione è stata parecchio gettonata negli ultimi anni, permettendo ai club un importante risparmio, e danneggiando di conseguenza l’erario. Per questo motivo la questione è arrivata fino in Parlamento. Nei prossimi mesi verranno svolte delle indagini e al momento non è facile prevedere cosa potrà venirne fuori. Il rischio che i club coinvolti, se effettivamente colpevoli, possano però essere sanzionati come minimo con un’ammenda molto salata, esiste. Difficile ipotizzare invece punizioni di altro tipo, come penalizzazioni in classifica o addirittura esclusioni dai campionati.