L’allenatore della Roma, José Mourinho, ha partecipato ad un evento nelle scorse ore, rilasciando alcune dichiarazioni che mettono i brividi
Quando sei lo Special One diventa tutto ancora più complicato, perché le aspettative dall’esterno si alzano notevolmente. Ne è ben consapevole José Mourinho, che nell’arco della sua lunga carriera è stato in grado di vincere la bellezza di venticinque trofei.
Ed è riuscito a conquistarne uno pure alla guida della Roma, che non trionfava da tantissimi anni sia in Italia che in Europa. La Conference, però, non basta ovviamente a soddisfare la natura di uno come il portoghese, abituato a gestire grandissimi campioni e calcare palcoscenici prestigiosi. Motivo per cui, ad oggi, non appare certa al 100% la permanenza del lusitano nella Capitale. Molto dipenderà dalle garanzie che gli daranno i Friedkin per quanto concerne il fronte calciomercato, anche se comunque ora è più probabile che Mourinho si convinca a rispettare il suo contratto col club giallorosso (scadenza prevista per giugno 2024). Bisogna anche vedere se Paulo Dybala e compagni riusciranno a piazzarsi in uno dei quattro posti validi per la qualificazione alla prossima Champions.
Vincere l’Europa League, scenario che darebbe ancora più entusiasmo alla piazza romanista. Ma la squadra dà sempre la sensazione di poter inciampare da un momento all’altro e quanto accaduto nel derby contro la Lazio è un’ulteriore dimostrazione in tal senso.
Ad ogni modo, la sola presenza di Mourinho continua ad incidere enormemente all’interno dell’ecosistema giallorosso. Grazie allo Special One, la Roma potrebbe aggiungere altri calciatori importanti alla rosa nei mesi a venire e magari si potrà quantomeno lottare per la conquista dello Scudetto. Intanto, nel decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, il tecnico è intervenuto al Centro Fede e Cultura ‘Albert Hurtado’ della Pontificia Università Gregoriana. Mourinho si è soffermato sulla crudeltà dello sport: “Purtroppo il mio sport è un mondo diverso dallo sport che noi vorremmo per i nostri bambini“.
“Lo sport a livelli elevati è crudele, perché lo spazio per i più deboli non esiste. C’è soltanto un obiettivo, ossia vincere – ha aggiunto il tecnico portoghese -. I primi a condurre i figli verso questa crudeltà sono i loro genitori, con le loro ambizioni“.
Ma lo sport comunque permette di imparare tanto quando si è piccoli e non solo: “Nello sport di base si può imparare di più che dentro la propria casa. L’aspetto più bello del calcio di formazione è l’empatia, la solidarietà“. Non poteva mancare, poi, un passaggio su Papa Francesco: “Lui è uno di noi. Non vorrei che pensiate che sia una mancanza di rispetto da parte mia, per questo ho paura di dire questa frase. Ma con Papa Francesco utilizzo questa espressione calcistica. Più volte mi capita di passeggiare per Piazza San Pietro e penso che possa salutarmi dalla sua finestra. Non riesco a vederlo soltanto come ‘Sua Santità’, perché lo sento molto vicino, normale“.
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