Furia in campo: così Inzaghi ‘deve dimettersi’. Il tecnico dell’Inter sulla graticola dopo la sconfitta interna contro la Fiorentina
Uno scenario a dir poco catastrofico, un rendimento degno di una squadra in lotta per non retrocedere. E una stagione che rischia seriamente di naufragare. L’umore in casa Inter dopo la sconfitta interna contro la Fiorentina, la terza consecutiva dopo quelle incassate contro Spezia e Juventus, non è affatto dei migliori. Contro i viola Nicolò Barella e compagni hanno subito il decimo ko in campionato in 28 giornate, ovvero il 35% delle partite fin qui disputate. Cifre e numeri inaccettabili, soprattutto alla luce del valore di una rosa che l’estate scorsa è stata rinforzata con innesti di qualità, su tutti il bomber dello scudetto Romelu Lukaku.
E proprio il centravanti belga è finito sul banco degli imputati per i due clamorosi errori commessi a due passi dalla porta di Terracciano: due gol divorati da Big Rom che se trasformati avrebbero certamente cambiato il corso della sfida contro i viola. Ma l’indiziato numero uno, colui che dalla stragrande maggioranza dei tifosi viene considerato il principale responsabile del crollo verticale della Beneamata è l’allenatore, Simone Inzaghi.
Arrivato all’Inter nell’estate del 2021 al posto di Antonio Conte, andato via quasi sbattendo la porta dopo la conquista dello scudetto, il diciannovesimo della storia nerazzurra, l’ex tecnico della Lazio era stato accolto con favore e una certa benevolenza, in virtù degli eccellenti risultati raggiunti alla guida della squadra biancoceleste. E pensare che in un anno e mezzo sulla panchina dell’Inter, l’allenatore piacentino ha comunque vinto una Coppa Italia e due Supercoppa italiana.
Il problema è che nella competizione più importante, il campionato, il suo è stato un percorso a ritroso. Dopo la beffa del secondo posto alle spalle del Milan nella scorsa stagione, l’Inter quest’anno ha compiuto svariati passi indietro. Al di là dello strepitoso campionato disputato dal Napoli, i nerazzurri hanno perso terreno anche nei confronti delle altre avversarie vere o presunte. Tanto da rischiare di compromettere perfino la qualificazione alla prossima Champions League.
La stragrande maggioranza dei tifosi nerazzurri spinge per l’esonero di Inzaghi “prima che sia troppo tardi“. E’ questo il refrain delle ultime ore, soprattutto sui social diventati ormai una valvola di sfogo. La dirigenza è chiamata a prendere decisioni drastiche e nel più breve tempo possibile. L’ad Beppe Marotta, in stretto contatto con il presidente Steven Zhang, avrebbe dato i cosiddetti dieci giorni al tecnico piacentino: le prossime tre gare contro Juventus, Salernitana e Benfica saranno decisive. In caso di risultati negativi l’addio di Inzaghi sarebbe automatico.
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