Lo ammette in prima persona, l’ottima giovane promessa della Serie A: si ispira a due difensori del Milan, uno è Theo.
C’è da dare merito ad una delle squadre che più fanno venir fuori giovani interessanti, della Serie A. L’Atalanta, di calciatori interessanti, spesso anche italiani, ne fa esordire tanti ed infatti oggi c’è anche lui tra i più interessanti, Matteo Ruggeri, soltanto 20 anni e già tra i comprimari della Dea.
Il giovanissimo difensore nato a San Giovanni Bianco, proprio provincia di Bergamo, ha esordito già due stagioni fa con i nerazzurri in A, collezionando poche presenze ma comunque iniziando a farsi notare. Poi il prestito l’anno scorso a Salerno ed oggi, di nuovo all’Atalanta, stavolta per cercare di conquistare un posto da titolarissimo. Da poco, una delle nuove stelle del calcio europeo ha ammesso di tifare Milan, mentre Ruggeri ha fatto qualcosa di simile.
Oggi gioca in Serie A, prima sognava Maldini
Il difensore, gioca da esterno basso a sinistra ed ha collezionato per questa stagione, 13 presenze in massima serie, senza giocare alcuna partita di coppa. Ventun anni li compirà soltanto a luglio, praticamente agli inizi della prossima stagione e si sta rivelando per età e bravura, davvero uno dei migliori prospetti della Serie A. Infatti, Ruggeri è già un calciatore della Under21, dove ha 2 presenze già da vantare.
Ebbene, il difensore bergamasco, ha parlato poche ore fa a Sky, per presentare la partita dell’Atalanta, da giocare venerdì contro l’Empoli. Il giovane atalantino, ha spiegato così alcuni aspetti del suo gioco: “Venire dalle giovanili, grazie agli insegnamenti di Mino Favini, per me è incredibile. Quando gioco a Bergamo vedere lo stadio pieno mi fa sentire sempre quasi emozionato. La partita con il Lecce ci ha dato un po’ di sfiducia ma a Napoli non abbiamo demeritato”.
Ma quello più interessante, è un aspetto che farà piacere a tutti i tifosi milanisti, che gli hanno sentito ammettere: “Il nostro pubblico può darci tanto, possiamo arrivare in alto. Non abbiamo sfruttato il fatto di non essere impegnati in Europa? Le coppe possono anche dare uno stimolo in più, pensiamo a noi stessi senza avere frenesia. Il mio idolo è sempre stato Maldini, ora penso a Theo Hernandez, il più forte nel mio ruolo”.