Nella magica serata di Londra, i meriti per la qualificazione vanno anche a un personaggio rimasto sullo sfondo: se il Milan si è qualificato è anche grazie a lui.
Il Milan è già pronto a rituffarsi sul campionato, alla ricerca di una rimonta che possa portare, quantomeno, a un buon secondo posto in classifica davanti ai cugini dell’Inter, ma la sbornia per quanto accaduto in Europa non è ancora passata. La qualificazione rossonera ai quarti è un’impresa sportiva che va celebrata a lungo, e che potrà essere analizzata ancora a lungo. Non a caso, a diversi giorni di distanza dalla gara del Tottenham Hotspur Stadium emergono nuovi retroscena sorprendenti: se i rossoneri sono riusciti a centrare la qualificazione, buona parte dei meriti vanno anche a un personaggio rimasto sullo sfondo.
Se il Milan si è qualificato ai quarti dopo undici anni, bloccando nella propria casa una delle formazioni più ricche al mondo, forte di campioni come Harry Kane e Son, è grazie a una performance solida ma anche spregiudicata. Se una squadra avrebbe meritato la vittoria nella serata di Champions, quella era proprio il Milan. E il merito non è solo dei sacrifici di Giroud, delle corse di Leao e Hernandez, delle paratone di Maignan o del piano tattico di Pioli.
C’è infatti un protagonista della serata che è rimasto nell’oscurità, pur presentandosi davanti ai microfoni per spiegare l’importanza di quanto accaduto in campo. Un uomo che, con la sua influenza, è riuscito a far prendere alla UEFA quella decisione che si è poi rivelata fondamentale per la prestazione messa in campo dalla squadra.
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Champions, emerge la verità: ecco chi è stato il vero eroe contro il Tottenham
Al di là della sbornia per il grandissimo successo raggiunto, negli occhi di tutti i tifosi rossoneri c’è ancora quella parata magistrale di Mike Maignan all’ultimo secondo su Harry Kane. Un gesto tecnico che per molti ha portato il portierone a diventate l’eroe di una serata indimenticabile. Ma la verità è un’altra. Quella parata, infatti, probabilmente non ci sarebbe stata senza un altro uomo.
Il demiurgo che ha consentito al Milan di giocare come ha fatto, non è stato infatti un calciatore, né il tecnico, ma Paolo Maldini. Il dirigente rossonero, con una mossa semplice quanto efficace, ha cambiato completamente le sorti del match.
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Come riportato dal Corriere della Sera, è stato proprio l’ex capitano a chiedere con insistenza, ma con il suo immancabile garbo, alla UEFA di concedere lo slittamento del calcio d’inizio di dieci minuti. Il Milan era infatti arrivato in ritardo allo stadio a causa del traffico londinese che aveva rallentato il pullman, come già accaduto il giorno prima al Borussia Dortmund contro il Chelsea. E proprio quei dieci minuti hanno consentito, evidentemente, al Milan di recuperare concentrazione ed energia, ingredienti fondamentali per mettere in campo una prestazione che rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi.