Notizia tremenda in casa Milan: è morto un grande ex rossonero, vice storico di uno degli allenatori più vincenti in assoluto e figura fondamentale per portare uno dei giocatori più amati nella storia del Diavolo.
Una bruttissima notizia ha spezzato il cuore di tutti i grandi tifosi del Milan, soprattutto di quelli con qualche anno in più sulla carta d’identità. Se n’è andato l’8 marzo, nel giorno di un grandissimo appuntamento di Champions per la squadra di Pioli, un pezzo di storia del Diavolo, un allenatore che aveva per anni ricoperto il ruolo di vice in uno dei momenti d’oro della società meneghina, e che aveva giocato un ruolo fondamentale per portare in rossonero un fuoriclasse tra i più amati di tutti i tempi.
Ad andarsene è stato Italo Galbiati, un personaggio unico nel suo genere, capace di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di tantissimi tifosi del Milan e anche in tantissimi dei protagonisti di quegli anni indimenticabili.
Galbiati aveva 85 anni ed era stato storico vice allenatore di Fabio Capello. In rossonero aveva in realtà allenato dal 1980 al 1998, svolgendo in due stagioni il ruolo di allenatore della Primavera e in quattro anni quello di vice allenatore del grandissimo Don Fabio, conquistando numerosi trofei. Ma da molti è ricordato soprattutto per un altro motivo, ossia per aver giocato un ruolo decisivo nell’arrivo a Milano di un grandissimo campione.
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“Ci ha lasciati Italo Galbiati, punto di riferimento del mondo rossonero e punto di forza di tante imprese della storia del Milan“, ha scritto sul proprio account ufficiale il Milan, che non ha dimenticato tutti i meriti di una figura che rimarrà per sempre nella storia del club rossonero. E non solo per i risultati raggiunti in panchina.
Fu fondamentale infatti il suo ruolo per far arrivare al Milan Andriy Shevchenko, uno dei campioni più amati nella storia rossonera. Il 5 novembre 1997 il collaboratore di Don Fabio era infatti sugli spalti del Camp Nou per seguire quel Barcellona-Dinamo Kiev, finito con un netto 4-0 per gli ucraini, che fece conoscere al mondo la straordinaria qualità di quell’attaccante, autore nell’occasione di una tripletta.
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Dopo aver visto quella gara pazzesca, Galbiati segnalò alla dirigenza Sheva e nel report lo descrisse con queste parole: “Giocatore fortissimo fisicamente, veloce, rapido nel dribbling, in possesso di fantasia, capace di calciare bene coon entrambi i piedi, forte nel gioco di testa“. Un report preciso, dettagliato, concluso con queste parole che non lasciavano spazi a dubbi: “Un giocatore emergente. Superfluo aggiungere altro, è da Milan“.