Si vince, ma non si allontanano definitivamente le avversarie: l’ex rossonero mette in guardia il Milan per il finale di stagione.
Il campionato è avvincente, ma soprattutto alle spalle del Napoli. Gli azzurri hanno praticamente iniziato un conto alla rovescia verso il loro terzo tricolore che potrebbe essere inguaiato solo da un miracolo, ma tra ritardo del Milan ed un’Inter incredibilmente discontinua, è difficile capire chi lo dovrebbe fare. I rossoneri almeno sembrano tornati imbattibili, ma proprio quel ritardo dovuto al lungo stop, rischia di rovinare tutto.
E non si parla solo dello scudetto da passare sulle divise di un’altra squadra da giugno prossimo, qui i pericoli sono ancora tanti. Adesso è difficile rovinare l’umore di una squadra che si è ripresa, lo si capisce anche dalle dichiarazioni tra cui quelle di Ibrahimovic che mette in guardia i compagni, ma uno stop in campionato oggi diventerebbe terribilmente temibile. Il perché è facile da individuare.
Serie A, il Milan rischia ancora
Basta leggere la classifica. Dietro la squadra di Spalletti, ce ne sono tante che sono rimaste molto vicine. Ed i posti per la Champions League sono solo tre. Anche l’ex di turno, Roberto Donadoni ha parlato di queste paure in casa delle milanesi, spiegando: “Nella lotta per un posto in Champions non c’è una favorita, diverse squadre se la giocheranno alle spalle del Napoli e tutte hanno le stesse chance“.
L’ex calciatore milanista, è stato intercettato dai microfoni di RadioRai, dove ha continuato così: “Il Milan ha attraversato un brutto periodo, spero lo abbia superato e la prestazione di ieri sera, al di là del risultato, rende più importante questa ripresa. Ieri sera il Milan è stato nettamente superiore all’Atalanta, dalla quale mi aspettavo di più, e questo fa ben sperare per il futuro”. A proposito di Champions, intanto Mourinho ha punzecchiato proprio i rossoneri, a quanto pare però, senza distrarli.
Al di là dei rossoneri di cui viene ovviamente chiesto all’ex centrocampista della Nazionale, che al Milan ha giocato dal 1986 al 1996 e dal ’97 al ’99, Donadoni parla anche dei suoi colleghi più giovani: “Sono contento per Raffaele Palladino, che è stato mio giocatore. Dopo questa esperienza magari può essere pronto per palcoscenici importanti, a meno che Berlusconi e Galliani non vogliano allestire una squadra d’élite. Anche Baroni a Lecce sta facendo bene”, conclude.