Mike Maignan è tornato a difendere la porta del Milan e ha risposto alle critiche: qualcuno aveva ipotizzato che fosse rimasto lontano dal campo per questioni diverse rispetto all’infortunio.
Sei mesi dopo, riecco Mike Maignan. Il portierone francese si è finalmente ripreso la porta del Milan. La sua porta, quella che ha difeso in maniera straordinaria per un anno intero, la scorsa stagione, garantendo quel salto di qualità che ha trasformato il sogno in realtà. A distanza di mesi da quella maledetta gara con il Napoli a San Siro dello scorso settembre, sempre tra le mura amiche, contro l’Atalanta, super-Mike si è rimesso i guantoni alle mani, risultando ancora una volta decisivo e replicando, una volta per tutte, alla pioggia di critiche gratuite arrivate negli ultimi tempi.
Il prolungarsi dello stop dovuto all’infortunio aveva in effetti fatto nascere alcune voci parecchio fastidiose per il numero 1 francese. Perché, si sa, la fantasia dei tifosi a volte va oltre il lecito e il consentito, alimentata da chi, per un proprio tornaconto personale, si diverte a mettere in giro voci false e tendenziose che possono incidere in maniera importante sul morale di un calciatore.
Fortunatamente Maignan ha abbastanza personalità da sopportare anche questo genere di situazioni, senza farsi prendere dalla rabbia ma rispondendo come ogni giocatore dovrebbe fare: sul campo, con prestazioni superlative come quelle che lo scorso anno sono valse uno scudetto a tinte rosse e nere.
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Super Mike è tornato: confessione a cuore aperto
La pazienza ha un limite, per i tifosi, ed è naturale che il rientro, slittato più volte, potesse causare del malcontento nella piazza. Qualcuno addirittura si era a quel punto avventurato in ipotesi fantasiose sull’assenza di Maignan, parlando addirittura di possibili vizi del campione che sarebbe stato costretto suo malgrado a evitare il campo per motivi non proprio leciti.
Ma il portierone francese non ci sta, e alla prima occasione utile ha voluto rispondere. Prima sul campo, dando una sicurezza enorme al reparto arretrato, senza peraltro dover mai fare una parata. Poi sui social, esultando per il successo e togliendosi un bel sassolino dagli scarpini.
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Attraverso un post su Instagram il portiere ha infatti confessato: “Le mie uniche droghe: fede, lavoro, vittorie”. Parole che spazzano via in un colpo solo qualunque tipo di illazione, mettendo in risalto la professionalità straordinaria di un campione vero, uno dei pochi top player che giocano nel nostro campionato.