Ex Milan e candeline, oggi un grandissimo ex calciatore compie gli anni. Nei ricordi dei tifosi, momenti davvero magici.
Bei ricordi, gol, tradimenti. Tutto questo può essere un ex calciatore della propria squadra del cuore, ma se si è stati calciatori del Milan, è anche facile che nella propria bacheca, ci siano passati pure diversi trofei. A proposito di ex rossoneri, il messaggio mandato per le proprie terre da Hakan Calhanoglu è bellissimo ed assolutamente da ascoltare. Qui, i colori c’entrano ben poco.
Per quanto riguarda il rossonero di cui andremo a parlare oggi per celebrare il giorno del suo compleanno, lui con la maglia del Milan non ci ha vinto tantissimo, ma può vantare comunque nella Milano rossonera, uno scudetto. Quello della stagione 1995-96, quando ad allenare c’era Fabio Capello ed il capocannoniere della squadra, con 11 reti stagionali, era un certo George Weah.
Oggi un ex Milan compie 56 anni
In realtà, pur essendo un campione dalla classe purissima, il calciatore in questione, ha vinto proprio poco in carriera, solo tre trofei con la Juventus ed appunto, uno al Milan. Ed ha però anche indossato 56 volte la maglia della Nazionale, segnando 27 reti. Avete capito chi è? Nasceva il 18-2-1967, Roberto Baggio. Tra i suoi soprannomi, Raffaello e Divin codino, meritati entrambi per la sua classe.
Roberto Baggio, arrivò al ‘Giuseppe Meazza’, dopo aver fatto magie con Vicenza, Fiorentina e poi Juventus. La società decise di spendere 18 miliardi di lire nel luglio del 1995, per prelevarlo dalla squadra bianconera. Alla prima stagione, 28 presenze e 7 reti in A per lui che vinse subito il tricolore. Restò anche l’anno dopo, dove con 23 gare e 5 gol, arrivò a conquistare solo un travagliato undicesimo posto.
Successivamente, l’attaccante di Caldogno, indossò per un anno la maglia del Bologna, ma poi andò nel 1998 all’Inter, dove restò per due stagioni senza vincere neanche un trofeo. Roberto, concluse la propria carriera al Brescia, dove tra il 2000 ed il 2004, nonostante i continui infortuni, riuscì a compiere ancora magie che quasi gli valsero la convocazione per i Mondiali del 2002. Fu una sorpresa, sapere che Trapattoni non lo aveva poi scelto. Infine, il suo premio individuale più alto: il Pallone d’Oro del 1993.