L’ennesima umiliazione del Milan ha aperto gli occhi a Pioli: il tecnico è pronto a cambiare tutto, dal piano tattico agli uomini. E adesso, per cercare di ritrovare gli equilibri difensivi, sono tanti a rischiare il posto.
Sono serviti cinque schiaffoni, dopo i quattro già ricevuti a Roma, per aprire gli occhi a Stefano Pioli. Il Milan non è in crisi, ma in vera e propria caduta libera. La squadra grintosa e cattiva, ordinata e veloce dello scorso anno non esiste più. Urge trovare dei rimedi e delle contromosse per cambiare un trend che potrebbe far scivolare i rossoneri fuori dalla Champions. Un’eventualità che avrebbe del drammatico per le casse societarie. Per questo motivo, il tecnico è finalmente pronto alla rivoluzione ed è disposto non solo a cambiare modulo, ma anche a rinunciare a giocatori molto importanti.
D’altronde, che l’allenatore stesse maturando l’idea di cambiare qualcosa di importante, si era capito anche dalla rinuncia, clamorosa, di Rafael Leao dal primo minuto contro il Sassuolo. Non che con il portoghese in cambio si sia poi visto un altro Milan, ma il segnale di un momento di grave involuzione da parte anche dei migliori era evidente.
A preoccupare di più, ben oltre le individualità, sono i numeri, davvero impietosi, della retroguardia rossonera: per la prima volta nella sua storia, come rilevato da Opta, il Milan ha incassato 18 reti in un singolo mese in tutte le competizioni. Una difesa colabrodo, degna di una squadra che lotta per la retrocessione, e anche senza grandi mezzi. insomma, nella sua storia i rossoneri non erano mai caduti così in basso per quanto riguarda i gol subiti. Serve trovare subito un rimedio, e questo rimedio potrebbe realizzarsi con l’aggiunta di un centrocampista per schermare la difesa. Un cambio tattico che potrebbe significare più di un sacrificio importante anche tra i senatori dello spogliatoio.
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Chi rischia il posto? Tutti i big nel mirino di Pioli
Nessuno è davvero nel mirino di Pioli, tecnico che, almeno in facciata, non ama le rotture clamorose e fragorose, alla Mourinho. Eppure, che qualcuno stia per guadagnarsi un bel posto in panchina, e forse anche a tempo indeterminato appare evidente. Almeno uno, se non due o tre calciatori, potrebbero infatti non vedere più il campo per diverso tempo.
Il primo indiziato sarebbe De Ketelaere. Se si dovesse rimanere con il 4-2-3-1, probabilmente il suo ruolo sulla trequarti verrebbe ripreso in maniera definitiva da Brahim Diaz. In caso di 4-3-3 a maggior ragione il belga sarebbe destinato ad accomodarsi in panchina, per fare spazio a un altro centrocampista, quel Pobega che ha dimostrato, quando chiamato in causa, di avere più cattiveria, più voglia e più sostanza di molti campioni d’Italia.
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A far compagnia al belga potrebbero essere anche altri calciatori ben più blasonati. Occhio ad esempio a Leao. Se la rottura dovesse essere prolungata, non sorprenderebbe vedere in Origi accanto a Giroud dalle prossime settimane. E lo stesso francese, ieri tornato al gol, dovrà dimostrare di essere sulla via della ripresa, visto che in questo 2023 è stato un lontano parente del campione che avevamo lasciato prima del Mondiale.
Restano probabilmente saldi al loro posto, anche per mancanza di alternative, Theao, Tonali e Bennacer, ma potrebbe guadagnare nuove chance anche Krunic. Difficile invece sostituire Calabria, pessimo nelle ultime uscite. L’alternativa è Dest, che rientra nel gruppo dei calciatori arrivati quest’estate e ormai bocciati dal tecnico, da Adli a Thiaw, passando per Vrankcx. Insomma, la rivoluzione sta arrivando: mai come oggi nessuno è al sicuro, perché in palio c’è ben più dell’onore dei campioni d’Italia.